Ritorno a Battipaglia https://www.ritornoabattipaglia.it la citta nuova Thu, 09 Apr 2015 09:08:51 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.9.25 20 gennaio 1953: la sparizione del sindaco Rago, un segreto e tanti protagonisti https://www.ritornoabattipaglia.it/720/20-gennaio-1953-la-sparizione-del-sindaco-rago-i-protagonisti/ https://www.ritornoabattipaglia.it/720/20-gennaio-1953-la-sparizione-del-sindaco-rago-i-protagonisti/#respond Mon, 20 Jan 2014 01:33:15 +0000 https://www.ritornoabattipaglia.it/?p=720 La storia di Battipaglia è una storia recente ma è contraddistinta da eventi che l’hanno segnata, spesso dolorosamente, a partire dalla sua stessa nascita, prima new town nata durante il turbolento passaggio dal Regno delle due Sicilie allo Stato Unitario.

Non passano 10 anni dal devastante sbarco alleato che Battipaglia vive un nuovo clamoroso episodio della sua vita, la notte del 20 gennaio 1953 il sindaco Lorenzo Rago scompare, non se ne saprà mai più nulla. L’industriale, politico socialista (qui il ricordo di Gege Colliani), svanisce nel nulla lungo il tragitto verso casa, visto per l’ultima volta da conoscenti a un passaggio a livello. Nel video che segue, estratto dal documentario, alcune scene su quell’ultima notte intervallate dall’esibizione della Corale Mutterle

Rago è il quarto sindaco di Battipaglia, dopo Primo Baratta, Licio Petrone e Renato Montcharmont, la sua scomparsa ha tutti gli ingredienti del più intricato noir e presto diventa un caso nazionale, anzi contribuisce significativamente all’esplosione dell’interesse per la “cronaca nera” nel nostro Paese insieme a un altro caso che esploderà ancor più fragoroso nell’aprile dello stesso anno, il ritrovamento del cadavere della giovane Wilma Montesi sulla spiaggia di Capocotta.  Precedentemente solo il caso di Rina Fort aveva suscitato tanto interesse.

220px-Wilma_MontesiLe vendite dei giornali crescono per l’interesse nei confonti di questi due casi che mescolano, soldi, politica, belle donne e servizi segreti. Ovviamente il caso Montesi ha un risalto maggiore, visto il coinvolgimento di un personaggio politico come Piccioni, aspirante segretario della Democrazia Cristiana, ma anche il caso Rago appassiona per anni gli italiani, tant’è vero che ancora recentemente gli sono stati dedicati un libro da Massimiliano Amato e recentemente un cortometraggio da Nicola Acunzo.

L’assoluta mancanza di indizi scatena un susseguirsi di eventi di cui si può cogliere traccia facendo una semplice ricerca negli archivi on line di giornali come La Stampa, o leggendo l’ articolo del Prof. De Luna, storico illustre che sul caso specifico attinge ai ricordi familiari.

ragoSi costruisce così nel tempo una lunga trama, fitta di personaggi, molti dei quali transitano alternativamente dalla prigione, imbrigliati dalle divergenti indagini di Polizia e Carabinieri.

A partire dalla moglie, al fratello al socio, all’autista e all’amante, il cui arresto viene pittorescamente descritto da questo articolo de La Stampa il 25 febbraio  “E’ stata fermata la Melucci che nonostante il candido nome (Immacolata, ma non troppo dicono a Battipaglia) il tenente colonnello Barbato ritiene sia a conoscenza di parecchie cose“. Il commendatore Gambardella (il socio) arrestato,scoprirà a sue spese che il cerchio “s’é strignute assai!” (da un saggio di Oreste Mottola).

Nappi_01Per incastrare il fratello Fiorentino i carabinieri ricorrono all’aiuto “dell’altro potere”, la camorra, attraverso un personaggio di spicco quale Vittorio Nappi, “O Sturente”. Nappi è una figura singolare, di buona famiglia diventa “guappo” ma durante l’operazione Avalanche da vita a Scafati a uno dei primi episodi di resistenza nel sud d’Italia. Si finge un ricatto ma il l’espediente fa cilecca.

lucianoNappi non è l’unico camorrista coinvolto, si parlerà di Lucky Luciano, rilasciato dagli Stati Uniti per presunti aiuti proprio in preparazione delle sbarco e che per lo stesso motivo sarebbe stato lasciato libero di fare affari con il contrabbando nel Napoletano e nel Salernitano.11_Pasquale_Simonetti Un altro presunto contrabbandiere viene coinvolto nelle indagini, il famoso Pascalone e’ Nola, antagonista di Lucky Luciano e famoso per un presunto schiaffo a quest’ultimo, Pascalone uscirà di scena solo due anni dopo, nell’agosto del 55, travolto però dal piombo di un sicario.  Il giorno dopo comincia il romanzo della vita della moglie, Pupetta Maresca che, incinta di sei mesi, vendica il marito uccidendone il killer.

abbatemaggioNon può mancare nella storia il millantatore, ovvero un’altro personaggio della Camorra, Gennaro Abbatemaggio che cercherà fama e soldi annunciando clamorose rivelazioni sia sul caso Rago che su Wilma Montesi. Abbatemaggio non era nuovo a questi scoop, a soli 23 anni era stato pentito di camorra nel primo maxi processo, il famoso processo Cuocolo ma nel 24 aveva parlato anche del delitto Matteotti.

Ma i personaggi strani del caso Rago non solo camorristi, arriva per le indagini a Battipaglia Ettore Messana, Ispettore Generale di P.S. un personaggio di altissimo profilo, forse troppo per il caso in questione. Messana è un personaggio particolare, questore a Lubiana sotto il fascismo si applica ferocemente alla guerra ai comunisti e all’italianizzazione della Slovenia, tanto da essere inserito da una commissione delle Nazioni Unite in un elenco di criminali di guerra. Ma nel dopoguerra anzicchè essere messo sotto processo diventa ispettore generale in Sicilia, un’altro luogo dove gli Alleati si dice debbano restituire qualche favore alla mafia. Sono gli anni degli indipendentisti, di Salvatore Giuliano e di Portella della Ginestra. Messana frequenta Fra Diavolo e la sua attività viene contestata nel 1954 in molti dibattiti al Senato della Repubblica. Con lui c’è Rosario Barranco, accusato di crimini di guerra a Nizza dai francesi ma nominato dagli italiani capo della mobile di Roma.

La galleria dei personaggi include anche un presunto testimone, un pastore la cui versione non convinse molti (lo vide andar via con due uomini),  il custode del cimitero di Montecorvino (anche lui sparito) nel quale le forze dell’ordine avevano ricercato il cadavere “Come si ricorderà a seguito di un sogno della signorina Rossi di Montecorvino la polizia fece delle ricerche alla presenza del custode Filippone. L’esito fu negativo ma la polizia vi tornò altre due volte” (La Stampa 20 marzo 1953). Tal Giulio Mercadante dall’Argentina fece arrivare una lettera rassicurante dall’Argentina mentre a Genova fu addirittura trovata la classica bottiglia con messaggio ma sono tante le notizie che si accavallano negli anni successivi.

La conclusione è però che per la scomparsa di Lorenzo Rago mai fu scoperto cosa accadde realmente, lui o il suo cadavere non fu mai ritrovato, non fu mai individuata alcuna responsabilità, ne alcun processo mai istruito, “desaparecido” come nel titolo del libro.

 

 

 

 

 

 

 

 

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1 ottobre 1943 raggiunto l’obiettivo dell’Operazione Avalanche, le truppe alleate entrano a Napoli già liberata dai suoi cittadini https://www.ritornoabattipaglia.it/704/1-ottobre-1943-napoli-obiettivo-operazione-avalanche/ https://www.ritornoabattipaglia.it/704/1-ottobre-1943-napoli-obiettivo-operazione-avalanche/#respond Tue, 01 Oct 2013 12:32:04 +0000 https://www.ritornoabattipaglia.it/?p=704 Dal 27 settembre a Napoli si combatte già, la città è esasperata dalla reazione dei tedeschi che fucilano prima otto persone poi altri quindici militari e tante altre esecuzioni sommarie. Uno degli episodi che colpisce di più i napoletani è la fucilazione di un marinaio nei pressi dell’Università i nazisti, con le armi, costringono una folla di persone ad assistervi.

Proclama_Schloss_NapoliIl colonnello Walter Scholl probabilmente è vittima del pregiudizio antitaliano e antimeridionale in particolare, crede che basti il terrore per fermare quelli che probabilmente considera quattro straccioni, Scholl forse ignora anche l’esperienza di rivolta del periodo pre e post unitario. I Napoletani hanno saputo dello sbarco ma non attendono passivamente l’arrivo degli alleati, imbracciano le armi e coordinati anche da militari del Regio Esercito e Carabinieri sfruttano la conoscenza di luoghi così adatti a tecniche di guerriglia.

Quando il primo ottobre gli alleati entreranno a Napoli troveranno una città già liberata dai tedeschi, il giorno prima il loro comando ha concluso la ritirata verso la nuova liena del fronte presso Cassino.

Durante le 4 giornate di Napoli al  fianco degli uomini anche “scugnizzi” e donne ma  anche “guappi”, con l’attitudine e l’abilità nell’utilizzo delle armi.

In particolare un caso risulta certamente documentato nell’hinterland partenopeo, quello della rivolta di Scafati e di Vittorio Nappi  di cui abbiamo parlato in post precedente anche per la singolare circostanza che vedrà Vittorio Nappi protagonista, dieci anni dopo, dell’intricato caso della sparizione del sindaco Rago.

Di quelle 4 memorabili giornate rimane il ricordo reso sempre vivo dal magnifico film di Nanni Loy che alleghiamo in coda e per Napoli comincia invece il periodo così ben raccontato dai libri “La pelle” di Curzio Malaparte e “Naples 44” di Norman Lewis.

 

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28 settembre 1943 La rivolta di Scafati, il ruolo di Vittorio Nappi 10 anni prima del coinvolgimento nel caso della scomparsa del sindaco Rago https://www.ritornoabattipaglia.it/678/28-settembre-1943-la-rivolta-di-scafati-il-ruolo-di-vittorio-nappi/ https://www.ritornoabattipaglia.it/678/28-settembre-1943-la-rivolta-di-scafati-il-ruolo-di-vittorio-nappi/#respond Sat, 28 Sep 2013 15:32:53 +0000 https://www.ritornoabattipaglia.it/?p=678 Questo post ha in parte l’obbiettivo di raccontare gli episodi susseguitisi allo sbarco del 9 settembre celebrando uno dei primi episodi della Resistenza in Italia, in parte di introdurre un personaggio che, dieci anni dopo, sarà coinvolto nel più grande dei “misteri” irrisolti della città, la sparizione del sindaco Lorenzo Rago. I due episodi sono legati entrambi alla presenza di questo “guappo”, Vittorio Nappi, anzi come era chiamato  “don” Vittorio Nappi, che in entrambi i casi assume un ruolo di… “affiancamento” allo Stato.

Il 28 settembre Battipaglia è gia quasi retrovia mentre le truppe inglesi cercano di procedere rapidamente verso Napoli, primo grande obiettivo dell’Operazione Avalanche. Oltre alle battaglie nella Piana del Sele per Battipaglia, Altavilla e Acerno sulla strada si è combattuto ferocemente a Cava de Tirreni mentre a Scafati c’è il ponte sul Sarno minato dai tedeschi che vogliono rallentare gli inglesi impegnando in battaglia i “Desert Rats” del Settscafati1943imo Reggimento Corazzato Britannico.

Come a Napoli, dove dal giorno precedente la popolazione già combatte contro i tedeschi, a Scafati i suoi cittadini danno vita ad uno dei primi atti di ribellione Partigiana in Italia, un pezzo della nostra storia troppo poco celebrato, come altri episodi di resistenza al Sud.  Questo post vuole anche contribuire a mantenere viva la memoria di quei giorni, insieme a tante altre iniziative.

I partigiani scafatesi non solo fanno intelligence per l’Esercito Inglese ma partecipano attivamente anche agli scontri, in particolare impegnano i tedeschi nella difesa del ponte impedendone la distruzione fino all’occupazione inglese, determinando in maniera concreta l’esito positivo dell’operazione. Come a Napoli durante le 4 giornate sono alcuni personaggi della “guapparia” a rendersi protagonisti, uno dei leader della rivolta è Vittorio Nappi, detto “O Sturente”. Sulla scarsa conoscenza di questi eventi pesa in parte la grande rilevanza assunta dalla lotta partigiana al nord nella parte finale della guerra, in parte forse pesa la presenza di questi personaggi un po’ scomodi per l’esegesi della storia Partigiana.Indubbiamente però il loro coinvolgiemento determina in parte l’esito del conflitto.

Don Vittorio è un personaggio anomalo nel panorama dei guappi del napoletano, il suo soprannome gli deriva dall’educazione ricevuta in una famiglia benestante di professionisti e grazie alla frequentazione del Liceo Classico presso la Badia di Cava. In quelle giornate di settembre imbraccia le armi con il fratello Ubaldo per liberare la sua città ma il suo “curriculum professionale” racconterà successivamente di una vita che si intreccia a quella degli altri grandi personaggi della mala del napoletano, da Lucky Luciano a Pasquale Simonetti, meglio conosciuto come  Pascalone e’ Nola. Tutti e tre questi personaggi rientreranno nelle indagini, 10 anni dopo, per la scomparsa del sindaco di Battipaglia Lorenzo Rago.

Vittorio Nappi però è una figura singolare, finito in galera la prima volta per vendicare il fratello, come abbiamo visto, partecipa alla guerra contro i tedeschi in un episodio che in qualche modo si ricollega concettualmente al suo coinvolgimento nell’affare Rago.

Rago scompare una notte di gennaio del 1953 e non verrà mai più ritrovato ne si saprà mai che fine abbia fatto, la storia della sua sparizione riempirà, per anni, le cronache dei giornali dell’epoca. Tra le innumerevoli piste a vuoto seguite i carabinieri sono convinti, a un certo punto, che il fratello di Lorenzo Rago sia coinvolto nella sparizione e mandano Nappi da Fiorentino Rago, chiedendogli di simulare un’estorsione. Nappi chiede, minacciosamente, a Rago di essere ricompensato per i danni subiti dai suoi traffici a causa dell’eccessiva presenza delle forze dell’ordine in zona.

Nappi_01Rago si dice d’accordo ma all’uscita del Nappi corre a denunciare tutto. La trappola dei carabinieri non scatta e, nonostante la presenza di due carabinieri in borghese al fianco di Nappi, successivamente è tutta una rincorsa a smentire i termini dell’episodio, don Vittorio Nappi parlerà di pressioni dei carabinieri ma lo storico Giovanni De Luna su La Stampa (18.06.2006), citando un documento ritrovato da Carmen Pellegrino presso l’Archivio Centrale dello Stato, riaffermerà la contigutà tra il boss e i carabinieri. Il prof. De Luna osserva che “Nappi non era, come si direbbe oggi, un collaboratore di giustizia. Aveva deciso di aiutare gli inquirenti affiancandosi alla legge, da potere a potere, alla pari, forte di un’autorità illegale legittimata anche dai carabinieri che avrebbero dovuto combatterla“.

Probabilmente questo può essere considersi un filo conduttore tra i due episodi, Vittorio Nappi, anzi, don Vittorio Nappi, interpretava il ruolo di una parte del “governo” del territorio e come tale si comportava. Nel caso della “trappola” sono addirittura i carabinieri a riconoscergli indirettamente questo ruolo, confidando sulla “comunanza” di intenti tra chi ha bisogno di riportare la normalità nella zona per gestire i suoi traffici e chi per alleviare il peso della mancata risoluzione di un enigma che suscita tanto interesse.

 

 

 

 

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[Battipaglia ’43-70°anniversario] La città bombardata è il tragico set di un documentario di William Wyler e John Sturges, con James Stewart https://www.ritornoabattipaglia.it/654/battipaglia-1943-operation-avalanche-the-thunderbolt-movie/ https://www.ritornoabattipaglia.it/654/battipaglia-1943-operation-avalanche-the-thunderbolt-movie/#respond Wed, 18 Sep 2013 12:01:11 +0000 https://www.ritornoabattipaglia.it/?p=654 Dal 21 giugno 1943 Battipaglia viene bombardata dagli Alleati ma è solo l’inizio di un periodo durissimo perchè la città diventa uno dei principali obiettivi sia degli Alleati che dei Tedeschi e ciò ne determina la distruzione e dissemina lutti tra la popolazione.

787px-P-47D_Thunderbolt_01097628_058_USAFLa guerra è fatta anche di propaganda e documentazione e gli Americani sono sempre stati specialisti in questo, noi abbiamo già presentato in precedenza il documentario “The Battle of Salerno” realizzato con le immagini riprese dall’ Esercito Alleato durante l’operazione Avalanche. Oggi ne presentiamo un altro Thunderbolt“, realizzato nel 1947, che ha due particolarità:  la prima riguarda i personaggi del mondo dello spettacolo coinvolti e la seconda che alcune scene sono state girate proprio durante i bombardamente su Battipaglia.

Il titolo deriva dal nome del bombardiere monoposto P-47 Thunderbolt e come si può facilmente capire il documentario celebra le gesta dei suoi piloti, di cui Battipaglia però fu inerme e innocente vittima. Il regista William Wyler,  quello di Vacanze Romane e Ben Hur, allora militare  fece piazzare cineprese sugli aerei (se ne vede il posizionamento proprio all’inizio del documentario) per riprendere le azioni e ne ha utilizzzato alcune scene appunto nel documentario in questione, realizzato insieme a un altro grande regista,  John Sturges (Il vecchio e il mare, Sfida all’OK Corral) e con la partecipazione del celebre attore James Stewart.

Questa sua esperienza durante la guerra sui bombardieri (realizzò anche “Memphis Belle” sulle famose Fortezze Volanti e “the Fighting Lady“) lo ispirò per il film “I migliori anni della nostra vita” che gli valse l’Oscar.

Thunderbolt raccontà in realtà un periodo successivo, ovvero nel maggio 1944 la marcia di avvicinamento a Roma con gli aerei di base in Corsica ma come descritto su wikipedia contiene immagini dell’esperienza di Wyler nel salernitano nel 1943.

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[Battipaglia ’43-70°anniversario] La reazione tedesca e il Caos nelle parole dei testimoni, il prof. Carlo Carucci e Norman Lewis https://www.ritornoabattipaglia.it/637/battipaglia-43-reazione-tedesca-e-caos-le-parole-dei-testimoni/ https://www.ritornoabattipaglia.it/637/battipaglia-43-reazione-tedesca-e-caos-le-parole-dei-testimoni/#respond Sun, 15 Sep 2013 12:39:36 +0000 https://www.ritornoabattipaglia.it/?p=637 Battipaglia landing 1943Vogliamo raccontare quelle terribili ed eroiche giornate che hanno riportato la libertà. Per questa ragione lasceremo descrivere quei giorni a due testimoni che hanno vissuto gli eventi da due punti diversi, il prof. Carlo Carucci, che assisteva alle operazioni da Olevano sul Tusciano e che ha lasciato un dettagliato diario di quei giorni. L’altro testimone è lo scrittore Norman Lewis, allora ufficiale inglese. L’uno civile a lungo dietro le linee tedesche, l’altro militare dietro le linee alleate.

Paul Oglesby Italy 1943Per completare il racconto pubblichiamo questa magnica e bellissima foto del soldato Paul Oglesby davanti all’altare di una chiesa semidistrutta (probabilmente ad Acerno).

Lo schieramento alleato è imponente ma la controffensiva tedesca è organizzata e determinata, l’operazione è a un passo dal fallimento, come ci racconta il dott. Giuseppe Fresolone del MOA (Museum Operation Avalanche)il gen.Clark prepara l’ordine di re-imbarco“.

Pesa sull’esito dell’operazione la disorganizzazione alleata e i molti errori tattici che in molti imputano al gen.Clark ma il nostro obiettivo non è di identificare colpe quanto cercare di far rivivire quei momenti. Alterneremo i due racconti con  brevi estratti, dal bellissimo libro di Norman Lewis Napoli 44 e dal diario del prof.Carucci che abbiamo potuto conoscere grazie al bel sito dedicato a Olevano e sul quale potete apprezzare l’intero brano.

11 settembre – dal diaro del prof. Carucci
Si raccontano cose raccapriccianti di Battipaglia: sepolti vivi che implorano soccorsi dalle mura e dalle case crollate, e nessuno può accorrere ad aiutarli, essendo impossibile, continuando gli spari, avvicinarsi alle case crollate… […] …in mezzo a tanto disastro una tristissima notizia alla radio. I tedeschi hanno occupato Genova, Torino, Milano…ed anche Roma, disarmando i nostri soldati! Badoglio e il re sono fuggiti e si sono messi in salvo. E per giunta, paracadutisti hanno liberato Mussolini. Che disgrazia! I tedeschi hanno occupato l’Italia

12 settembre – da Napoli 44
Oggi, all’improvviso, la guerra si è scatenata. Eravamo seduti fuori dalla nostra fattoria, a leggere e a prendere il sole, cercando di fare il palato al vinello asprigno di qui, quando abbiamo notato che il rombo distante delle cannonate, che si sentiva fin dal mattino presto, tutt’a un tratto sembrava essersi fatto più vicino. Poco dopo è passata una colonna
di carri armati americani diretti verso il campo di battaglia. Sono tornati subito indietro: erano molti di meno, e il modo in cui procedevano a tutta velocità, zigzagando – dava l’idea del panico.   […] Poco dopo si è sentito gridare: «Gas!», e abbiamo visto figure impazzite con addosso le maschere correre in ogni direzione. Il caos e lo sconcerto si sono diffusi ovunque. Si era sparsa la notizia di uno sfondamento da parte della 16a Panzer Grenadier
spitfire caduto a salerno 1943[…] Oggi pomeriggio gli artiglieri della contraerea americana, con i nervi a fior di pelle, hanno abbattuto il loro terzo Spitfire. Appena arrivato dalla Sicilia, il caccia ha decollato all’inseguimento degli fw 190 ed è stato colpito subito, mentre volava a circa cento metri di quota.

14 settembre – da Napoli 44
Intorno alle undici, un nervosissimo ufficiale americano è piombato qui su una jeep. Distribuiva carabine leggere: […] ci è stato ordinato di partecipare alla difesa del Comando dall’assalto dei carri Tigre e Mark IV, che ora stavano avanzando verso di noi. Quello che l’ufficiale non ci ha detto era che lui e i suoi colleghi se la stavano tranquillamente svignando, abbandonando i loro uomini. A questo punto, tra i soldati americani rimasti indietro si è diffuso il panico assoluto. Convinti che la fanteria tedesca si fosse infiltrata nelle nostre posizioni, hanno cominciato a spararsi fra di loro. Le urla degli uomini colpiti dalle pallottole gelavano il sangue.

15 settembre – da Napoli 44
Molti degli uomini che vediamo aggirarsi qui intorno non sanno dove siano i loro ufficiali, che non hanno più visto da quando è cominciato il contrattacco tedesco

16 settembre – dal diaro del prof. Carucci
A-German-7.5-cm-PaK-40-anti-tank-gun-near-SalernoQuesta mattina all’alba sono stato svegliato da un cannoneggiamento che pareva venisse da lontano. Evidentemente gli inglesi hanno indietreggiato e di parecchi chilometri. Silvio De Rosa mi dice che un paio d’ore prima dell’alba è cominciato uno sfilamento di carri tedeschi provenienti dalla via di Acerno, e  cantavano: Giovinezza.!

17 settembre – dal diaro del prof. Carucci
in serata è cominciato il passaggio di un’autocolonna tedesca proveniente dalla Calabria e diretta ad Acerno. S’è fermato un carro nella strada e son venuti su tre tedeschi, che volevano saper notizie della radio, che non abbiamo potuto dare. Pare che tra pochi giorni dovrebbero andar via di qua anche quelli che da tanti giorni ci stanno tormentando, e se abbiamo capito che ha detto uno dei tedeschi, tutti andrebbero via il 20 prossimo, cioè lunedi. Hanno indicato il giorno 20, facendo vedere il numero sopra un calendarietto…

18 settembre – da Napoli 44
Oggi, in fila per il rancio, abbiamo parlato con un paracadutista del 509 Battaglione americano, ancora pieno di sordo rancore per l’esperienza subita la notte del 14, quando ha preso parte al temerario e insensato lancio di seicento uomini mandati a interrompere le comunicazioni nelle retrovie nemiche. Gli obiettivi, ci ha detto, erano il ponte e la galleria di Avellino, ma alcuni aerei avevano effettuato il lancio anche a una quarantina di chilometri dal bersaglio, mentre da altri paracadutisti erano finiti sui tetti di alti edifici della stessa Avellino, da dove, non riuscendo a liberarsi in tempo dall’equipaggiamento, erano caduti trovando la morte.

18 settembre dal diaro del prof. Carucci
In cortile ci sono due donne di Battipaglia, venute giù dalle grotte, dove sono state un paio di giorni. Hanno fatto un quadro terrificante della vita che si mena in esse. La gente vive stipata, giacché ogni grotta ne contiene più del dovere, tranne la grotta di San Michele, che pare ne abbia accolti tremila. A terra hanno messo delle frasche e chi si, chi no, un materasso. Chi passa nell’oscurità intoppa in qualcuno e non mancano le parolacce. Inoltre vi è un’abbondanza orribile di pulci e di altri insetti, dai quali non è facile difendersi.

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[Battipaglia ’43-70°anniversario] “The Battle of Salerno”, video con le immagini originali dell’ US Army https://www.ritornoabattipaglia.it/616/battipaglia-43-70anniversario-the-battle-of-salerno-video-con-le-immagini-originale-dell-us-army/ https://www.ritornoabattipaglia.it/616/battipaglia-43-70anniversario-the-battle-of-salerno-video-con-le-immagini-originale-dell-us-army/#respond Wed, 11 Sep 2013 13:34:04 +0000 https://www.ritornoabattipaglia.it/?p=616 Nuova tappa nel viaggio nelle fonti documentarie sullo Sbarco a Salerno cominciato con il Progetto Battipaglia ’43 – 70° anniversario  nato per ricordare gli avvenimenti tragici e gloriosi di quesi giorni di settembre.

avalancheBanner6Oggi è la volta del documentario realizzato dal Dipartimento della Difesa Americano qualche anno dopo sotto il marchio “The Big Picture”. Questa è in qualche modo la versione ufficiale del vincitori della guerra e comincia con una breve apertura romanzata. E’ un nonno che racconta al  nipote, prima dell’arrivo del padre i fatti dello sbarco, mimando, scopa in mano, pericolosi combattimenti in terra straniera. Il resto delle immagini sono invece reali e riguardano proprio gli eventi nel salernitano.

Nella zona di Battipaglia operarono soprattutto gli Inglesi, che era il grosso delle truppe, ma è bello ricordare che tra i 70.000 americani moltissimi erano di origine italiana. In uno dei post precedenti tra le immagini di gioia del popolo americano per l’armistizio apppare una lapide commemorativa per i caduti, basta un fermo immagine per leggere i nomi di quegli italiani morti per la loro patria.

 

 

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Il progetto Battipaglia ’43 – Settantesimo Anniversario dello Sbarco a Salerno https://www.ritornoabattipaglia.it/568/il-progetto-battipaglia-43-settantesimo-anniversario-dello-sbarco-a-salerno/ https://www.ritornoabattipaglia.it/568/il-progetto-battipaglia-43-settantesimo-anniversario-dello-sbarco-a-salerno/#respond Wed, 11 Sep 2013 12:28:59 +0000 https://www.ritornoabattipaglia.it/?p=568 La Pro Loco Battipaglia, che con il Rotary Club e l’Amministrazione Comunale, ha promosso questo documentario,  intende ricordare i giorni dell’Operazione Avalanche (e quelli che li precedettero) per rendere un doveroso omaggio alle tante persone di Battipaglia che perirono nei bombardamenti e negli scontri che ne scaturirono.

Con loro la Pro Loco vuole conservare alla memoria i tanti giovani Inglesi e Americani che arrivarono fino a queste spiagge per portare la Libertà e invece vi trovarono la morte o furono feriti.

Stiamo quindi creando, su questo sito, una raccolta digitale dei materiali inerenti allo sbarco del 1943, la celebre operazione Avalanche.

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Il progetto Battipaglia43 – 70° Anniversario si basa principalmente sui materiali raccolti dall’autore nel corso della preparazione della sceneggiatura, in collaborazione con regesta.exe, società esperta di archivi storici digitali che ha offerto gratuitamente la propria consulenza. Tutta la documentazione viene ulteriormente integrata da nuovi oggetti digitali in corso di individuazione per un progetto con l’Albergo Riviera Spineta, la cui direzione collabora attivamente alla raccolta di materiali documentali sulle vicende che nel 1943 si svolsero proprio sulle spiagge battipagliesi su si affaccia ora l’hotel.

Desideriamo ulteriormente ringraziare gli sponsor che hanno reso possibile questa operazione (BTP Tecno, Famiglia Rago, Famiglia Jemma, Famiglia Mellone, Agriturismo La Morella, Sorvillo Arredamenti, Baia d’ Argento), per il loro fondamentale contributo in un  raro esempio di proficua collaborazione tra privato e pubblico.

Il documentario infatti, nato da una iniziativa di Guglielmo Francese e Carlo Bruno, è stato realizzato con il loro contributo e l’aiuto del Rotary Club International, nella persona del Presidente Enzo Cestaro, e dall’Amministrazione Comunale di Battipaglia.

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[Battipaglia ’43-70°anniversario] 8 settembre: le voci e le immagini dell’Armistizio, Badoglio e Roosevelt, viaggio nelle fonti https://www.ritornoabattipaglia.it/567/battipaglia-43-70anniversario-8-settembre-le-voci-e-le-immagini-dellarmistizio-viaggio-nelle-fonti/ https://www.ritornoabattipaglia.it/567/battipaglia-43-70anniversario-8-settembre-le-voci-e-le-immagini-dellarmistizio-viaggio-nelle-fonti/#respond Tue, 10 Sep 2013 09:18:43 +0000 https://www.ritornoabattipaglia.it/?p=567 Pietro_BadoglioContinuiamo a pubblicare una serie di fonti storiche che permettono di ricostruire quei tragici e al tempo stesso esaltanti momenti dello Sbarco Alleato. Rispetto al post di ieri facciamo, come in un film, un passo indietro perchè oggi riportiamo due video relativi invece all’8 settembre quando il Maresciallo Badoglio, General Dwight D. Eisenhowerdai microfoni dell’EIAR, e il Generale Eisenhower da Radio Algeri annunciarono l’Armistizio. Quell’annuncio suscitò entusiasmo ma consegnò i militari alla rappresaglia dei tedeschi, alle navi fu dato ordine di salpare e consegnarsi agli alleati, ma alcune, come l’ammiraglia, la Corazzata Roma, non arrivarono mai a destinazione e con lei 1356 militari imbarcati.

L’Armistizio segnò una svolta per la guerra e per tutta l’Italia ma in particolare per Battipaglia e il Salernitano fu come lo “Start” per un periodo ancor più tempestoso e controverso, lo sbarco alleato sul litorale sabbioso da Paestum a Pontecagnano. Di seguito l’audio di Badoglio.

rooseveltNel video che segue invece osserviamo le scene di giubilo in America e l’annuncio da parte del Presidente Roosvelt che compare nella foto di fianco. Gli Americani sono già sbarcati in Sicilia e la notizia dell’Armistizio contribuisce a far credere che la guerra in Italia sia finita ma è lo stesso Presidente Americano a ricordare che occorre condurre i tedeschi fuori dall’Italia (“drive germans out of Italy”).
Le immagini, utilizzate anche nel documentario, provengono dal NARA (National Archives and Records Administration – USA) e sono relative ai Newsreel che le Forze Armate Americane preparavano per aggiornare la popolazione e fare propaganda.

Allegati:

-Testo dell’annuncio di Badoglio

Il governo italiano, riconosciuta la impossibilità di continuare la impari lotta contro la soverchiante potenza avversaria, nell’intento di risparmiare ulteriori e più gravi sciagure alla Nazione ha chiesto un armistizio al generale Eisenhower, comandante in capo delle forze alleate anglo-americane.
La richiesta è stata accolta.
Conseguentemente, ogni atto di ostilità contro le forze anglo-americane deve cessare da parte delle forze italiane in ogni luogo. Esse però reagiranno ad eventuali attacchi da qualsiasi altra provenienza.

-Testo dell’annuncio di Eisenhower

“Qui è il generale Eisenhower. Il governo italiano si è arreso incondizionatamente a queste forze armate. Le ostilità tra le forze armate delle Nazioni Unite e quelle dell’Italia cessano all’istante. Tutti gli italiani che ci aiuteranno a cacciare il tedesco aggressore dal suolo italiano avranno l’assistenza e l’appoggio delle nazioni alleate”

battipaglia 43

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[Battipaglia ’43-70°anniversario] 9 settembre: 70 anni fa gli Inglesi si rovesciarono sulle spiagge di Battipaglia per l’operazione Avalanche https://www.ritornoabattipaglia.it/528/9-settembre-1943-70-anni-fa-gli-inglesi-si-rovesciarono-sulle-spiagge-di-battipaglia-per-loperazione-avalanche/ https://www.ritornoabattipaglia.it/528/9-settembre-1943-70-anni-fa-gli-inglesi-si-rovesciarono-sulle-spiagge-di-battipaglia-per-loperazione-avalanche/#comments Mon, 09 Sep 2013 01:30:31 +0000 https://www.ritornoabattipaglia.it/?p=528 Ore 3.30 di 70 anni fa,  9 settembre 1943, i soldati inglesi scendono dalle loro navi per raggiungere le spiagge di Battipaglia.

Il 25 Luglio il Gran Consiglio del Fascismo aveva destituito Mussolini che veniva arrestato mentre Badoglio era nominato Primo Ministro, l’otto settembre dai microfoni dellEIAR  il Maresciallo annunciava l’armistizio e il nove settembre, alle 3,30, ora in cui pubblichiamo questo post, le navi alleate provenienti dal nord Africa e dalla Sicilia fanno sbarcare 170.000 uomini sulle coste del salernitano.

Piccoli sbarchi tattici avvengono a Maiori e nel Cilento mentre il grosso sbarca sulle spiagge da Paestum a Pontecagnano. Il contingente più numeroso è quello inglese, che concentra il proprio sbarco sulle spiagge di Battipaglia, che da quel momento diventa uno dei principali campi di battaglia, in questo filmato tratto dall’archivio Luce si documenta l’ingresso delle truppe alleate a Battipaglia.

La Pro Loco Battipaglia, l’Amministrazione Comunale e la locale Sezione di Rotary International hanno voluto rendere un doveroso omaggio a quei soldati che hanno combattuto o sono morti per la libertà degli Italiani, nel video che segue il brano estratto dal documentario in cui vengono ricordati quei giorni

Il soprano Margherita Galante esegue la colonna sonora sulle  immagini tratte da archivi storici e accompagnano la voce dell’attrice Alessandra Gigli che narra alcuni brani tratti dal diario del prof. Carucci  (Nel video Pia Lanciotti, Paolo Aguzzi, riprese Maurizio Scorziello, montaggio Francesco Petrone, direzione artistica Guglielmo Francese, regia Carlo Bruno).

L’operazione Avalanche

L’8 settembre, putroppo, mentre si festeggia sia in Italia che in America,  la guerra è ben lungi dall’essere finita.

Nella notte tra l’8 e il 9 settembre muore il primo ufficiale dell’esercito Italiano per mano tedesca: si tratta del Generale Ferrante Vincenzo Gonzaga del Vodice, comandante della divisione di difesa costiera nella provincia di Salerno, ucciso dai tedeschi per essersi rifiutato di cedere le armi. La sua Divisione avrebbe dovuto opporsi allo sbarco dalle navi alleate già affacciatesi nel Golfo di Salerno per la più grande operazione aeronavale prima dello sbarco in Normandia dell’anno successivo. La decisione di Badoglio, tenuta nascosta a tutto l’esercito, lo aveva consegnato al martirio cui il Generale non si sottrasse per difendere la divisa dell’esercito italiano

Il 9 settembre il generale Clark lancia l’operazione Avalanche. L’operazione, seppure celebrata dagli alleati in questo documentario chiamato “The Battle of Salerno” , da un punto di vista militare arriva molto vicina al fallimento e le truppe sono addirittura pronte al reimbarco nelle giornate successive.

La difesa di Kesserling, che contravviene agli ordini, rischia di procurare ai tedeschi un clamoroso successo che probabilmente avrebbe cambiato il corso della guerra, rallentando almeno la resa dei tedeschi. Le piccole città della zona, oggetto di vittorie, perdite e riconquiste vengono bombardate, ma alla fine i tedeschi ripiegano e gli inglesi di Montgomery che risalgono dalla Calabria si riuniscono al grosso della 7a armata sbarcata in provincia di Salerno.
Gli inglesi e gli americani procedono verso Napoli – in questo video li vediamo in azione tra le vestigia di Pompei; al loro fianco trovano la popolazione locale, come nella “Battaglia di Scafati” nella quale ai resistenti italiani e ai militari alleati si aggregano personalità di spicco della malavita, come Vittorio Nappi: un guappo, soprannominato “o sturente” per i suoi modi raffinati, protagonista di uno dei primi episodi di resistenza italiana. Obiettivo finale dello sbarco era la liberazione di Napoli nella quale però gli alleati entrarono il primo ottobre quando era già stata liberata dai suoi stessi cittadini nelle celebri “4 giornate”, quelle quattro giornate così ben rappresentate qualche anno dopo da Nanni Loy di cui segue un breve ricordo.

 

Altre Immagini
>LIFE – sulla strada per Roma
>A walk to the Sun (film del 1945 ambientato durante lo sbarco a Salerno)

 

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[Battipaglia ’43-70°anniversario] Il generale Ferrante Vincenzo Gonzaga del Vodice https://www.ritornoabattipaglia.it/542/generale-ferrante-vincenzo-gonzaga-del-vodice/ https://www.ritornoabattipaglia.it/542/generale-ferrante-vincenzo-gonzaga-del-vodice/#respond Sun, 08 Sep 2013 23:06:54 +0000 https://www.ritornoabattipaglia.it/?p=542 gen-Ferrante-Vincenzo-GonzagaL’8 settembre, putroppo, mentre si festeggia sia in Italia che in America,   la guerra è ben lungi dall’essere finita, anzi per i soldati italiani inizia un periodo di dolore e di lutto per le rappresaglie dei tedeschi

Il Maresciallo Badoglio quando annuncia l’Armistizio ha tenuto all’oscuro tutto il suo esercito e non ha predisposto alcun piano per contrastare la comprensibile reazione dei tedeschi

Nella notte tra l’8 e il 9 settembre muore a Eboli, ai confini con Battipaglia, il primo ufficiale dell’esercito Italiano per mano tedesca: si tratta del Generale Ferrante Vincenzo Gonzaga del Vodice, comandante della divisione di difesa costiera nella provincia di Salerno, ucciso dai tedeschi per essersi rifiutato di cedere le armi.

La sua Divisione avrebbe dovuto opporsi allo sbarco dalle navi alleate già affacciatesi nel Golfo di Salerno per la più grande operazione aeronavale prima dello sbarco in Normandia dell’anno successivo. La decisione di Badoglio, tenuta nascosta a tutto l’esercito, lo aveva consegnato al martirio cui il Generale non si sottrasse per difendere l’onore della divisa dell’esercito italiano.

Il nove settembre gli alleati danno inizio allo sbarco sulle spiagge del litorale salernitano.

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