[Battipaglia ’43-70°anniversario] Per lo scrittore Norman Lewis Battipaglia è la Guernica Italiana, bombardata fin dal 21 giugno. Le sue parole e il video della V Armata

La guerra, si sa, porta con se lutti e dolori e la genesi di questi ultimi proviene talvolta proprio dalla parte di coloro i quali sono considerati amici ed alleati. Il 21 giugno Battipaglia subisce il primo bombardamento ma non sarà l’ultimo, moriranno 117 persone.

Norman_LewisRaccontare tanto dolore da parte di chi lo ha subito potrebbe essere considerato non equilibrato e magari ingrato nei confronti di chi ha combattutto per la libertà degli italiani, quindi desideriamo riportare le parole di un ufficiale inglese, Norman Lewis, divenuto poi celebre scrittore ed autore di uno dei più realistici affreschi della campagna alleata nel sud Italia, il libro Naples 44. Graham Green colloca Lewis tra i più grandi scrittori del XX secolo, nonostante la sua attitudine a evitare la ribalta, al punto da guadagnarsi l’appellativo di scrittore invisibile.

Norman Lewis era assegnato alla 312a Field Security Section, aggregata temporaneamente alla V Armata Americana. Sbarcato il 9 settembre a ottobre contrae la malaria e dimesso dall’ospedale il 4 ottobre durante il trasferimento verso Napoli transita per Battipaglia:

“A Battipaglia ho avuto occasione di studiare da vicino gli effetti del bombardamento a tappeto voluto dal generale Clark, Il Generale è diventato l’angelo sterminatore dell’Italia del Sud, incline al panico, come a Paestum, e poi a reazioni violente e vendicative come naples44quella che ha portato al sacrificio di Altavilla, cancellata dalla faccia della terra perché forse nascondeva dei tedeschi.

Qui a Battipaglia abbiamo avuto una Guernica italiana, una città trasformata in pochi secondi in un cumulo di macerie. Un vecchio venuto a chiedere la carità ha detto che praticamente nessuno è rimasto in vita, e che i corpi sono ancora sotto le rovine. A giudicare dal fetore, e dalle mosche che sciamavano come un fumo nero dentro e fuori dai buchi nel terreno, la cosa appariva del tutto credibile. Non avevano neppure tentato di ripulire le strade dai resti di quella bella impresa, tanto che, mentre parlavo col vecchio stando vicino al camion, ho sentito qualcosa sotto il piede, mi sono spostato, e guardando in basso mi sono reso conto che quello che a prima vista sembrava un mucchio di stracci era in realtà il cadavere annerito e schiacciato di un soldato tedesco”.

Naples ’44 è stato definito «uno dei dieci libri da salvare sulla seconda guerra mondiale» («The Saturday Review»).

Gli Americani documentarono ciò che trovarono a Battipaglia, eccovi da YouTube il filmato della V Armata che entra a Battipaglia mentre l’orginale conservato dall’Archivio Luce è visibile a questo link

Non intendiamo dare giudizi ma soltanto evidenziare come purtroppo una guerra è pur sempre una guerra e produce dolore, anche quando il risultato è la tanto attesa libertà. Una guerra, da qualunque parte la si veda, è fatta di  dolore e il ricordo di questo deve servire da monito affinchè nei cuori delle persone  si fortifichi il desiderio di fare qualunque cosa affinchè questi devastanti eventi non si ripetanomai più.

Americani e Inglesi hanno offerto il loro contributo di vite alla liberazione dell’ Italia ma nonostante il loro impegno ciò ha preteso analogo sacrificio di innocenti tra i civili. Battipaglia ne è testimone con i suoi  morti innocenti, o meglio colpevoli solo di ssere nati e di vivere in un luogo considerato dai generali di ambo le parti di importanza strategica.

 

 

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